Inizio questa pagina … dalla fine … da quel momento che tutti eviterebbero, ma che fa parte della vita, della nostra evoluzione: la morte del nostro animale.
Se hai sbirciato nella pagina “Chi sono“, avrai letto che sto frequentando un corso di Facilitatrice in Accompagnamento Empatico degli animali invece di usare l’Eutanasia. Tante parole per dire cosa? Il dolore ci spaventa, la morte ci terrorizza, pensiamo di non avere gli strumenti per poterla affrontare serenamente, e in più il nostro animale non comunica a parole come farebbe un altro essere umano, e questo ci rende ancora più impotenti. E così ci affidiamo al veterinario per quella che potrebbe sembrare la scelta migliore … ma migliore per chi?
Con questo non voglio screditare la figura del veterinario né mancargli di rispetto! Tanto meno giudicare la scelta che una persona fa!
Vorrei soltanto condividere con te la mia esperienza personale a tale proposito e portare alla luce una possibilità che magari non sapevi esistesse … tutto qui!
Il nostro animale ci invita a compiere un viaggio interiore nel momento in cui lo accogliamo nella nostra vita. O forse anche prima. E sicuramente durante l’ultima parte del viaggio.
La relazione che si crea tra l’Umano/responsabile e l’Animale è più profonda di quello che potrebbe sembrare. Si ha la possibilità di rendersene conto soprattutto durante l’ultima parte del viaggio insieme, la parte più dolorosa ma anche la più ricca di opportunità di rendere la relazione ancora più meravigliosa. Opportunità anche di liberarsi da quei “demoni” che ci hanno accompagnato per tutta la vita forse e che in questo caso sarebbero complici della nostra scelta per un percorso apparentemente più veloce e meno doloroso, quello dell’eutanasia.
“Gli animali se da un lato difendono la loro incolumità e quella della prole con coraggio per tutta la vita, non hanno però alcun concetto della morte, e quindi non hanno il timore della morte in sé (Stefano Cattinelli e Daniela Muggia).

Detto molto semplicemente, l’ accompagnamento è un processo, una collaborazione che si crea tra il responsabile e il suo Animale con il sostegno di un Facilitatore. È un percorso di collaborazione: il mio ruolo è quello di permettere al viaggio intrapreso dal “noi” responsabile/animale di fluire più liberamente, tenendoli per mano quando necessario, con il silenzio e la presenza. Diventa empatico nel momento in cui apriamo i nostri cuori e ci mettiamo allo stesso livello dell’altro, mantenendo i propri confini. Si intraprende così un viaggio insieme, senza che i miei demoni o condizionamenti o altro interferiscano con il processo stesso. Il responsabile ascolta il suo Animale nella sua richiesta, e lo stesso il Facilitatore ascolta e osserva entrambi, incluso se stesso.
È un “processo alchemico di trasformazione” dove non c’è solo un “io-umano” e “lui/lei-animale”, ma un “noi”. La morte diventa guarigione per entrambi. E potrebbe diventare il dono più prezioso che noi facciamo al nostro compagno di viaggio, accompagnarlo verso una morte naturale che segue il suo tempo … un dono che parla di crescita, di evoluzione, di complicità e di apertura del cuore, un dono che permetterebbe di “concludere con Amore ciò che con Amore è iniziato” (Stefano Cattinelli)!
E in questa relazione, in questo “noi”, sarebbe bello e costruttivo poter aggiungere anche il veterinario, così da creare una vera e propria squadra che condivide uno spazio sacro dove avviene l’interazione. Ecco che allora a evolvere sono io come responsabile perché ogni momento vicino al mio Animale mi regala uno spazio di condivisione e di scoperta, io come facilitatrice in quanto ogni accompagnamento è unico e porta con sé tante perle, e io veterinario che decido di cambiare lo sguardo e uscire dal mio senso di impotenza.
“Gli Animali viaggiano verso la morte come quando si cammina verso la vita; per loro non c’è differenza tra queste due situazioni, non ci sono errori di percorso, morti non volute o non programmate. Tutto è perfettamente allineato con un orologio superiore, una coscienza che muove ogni cosa in perfetta sincronia” (Chantal Dejean).

Come facilitatrice si tratta di una grande opportunità che riempie il mio cuore di gratitudine, una grande apertura di cuore! Anche io mi ritrovo ad intraprendere un viaggio interiore ed ogni esperienza mi permette di cogliere una perla , e così permette anche a me di cambiare, di ascoltarmi e di osservare anche i miei “demoni” che si presentano lungo il cammino. È un percorso che intraprendo con umiltà e gentilezza verso quelle persone e i loro Animali che apriranno la loro porta per chiedere sostegno. Mi rendo conto che spesso è un viaggio che il Responsabile compie da solo, perché magari le persone acconto non lo condividono. E questa interazione allora con il Responsabile diventa ancora più speciale. Sono dei passi importanti per tutti. È saper condividere le proprie conoscenze senza giudizi né forzature, conoscenze acquisite durante il percorso formativo ma anche e soprattutto quelle personali.
Ho accompagnato tre dei miei gatti negli ultimi anni, un po’ a modo mio con gli strumenti che avevo. Sono stati tre viaggi completamente diversi, per intensità, durata, scelte … perché io stessa ero diversa, avevo consapevolezze diverse ogni volta. Anche se non si sa con esattezza quello che ogni singolo viaggio porta con sé, la certezza è che è possibile quando viene fatto con il cuore, e quando questo cuore si sincronizza e armonizza con quello dell’Animale.

L’estate scorsa ho accompagnato Chante Waste, una delle mie gatte, una simil siamesina super coccolona e tenera. Non sapevo cosa sarebbe successo. Con Gastone, l’inverno precedente, era stato rapido. Una settima dalla diagnosi, e non c’era più … con lei è stato diverso, quasi due mesi. All’inizio la seguivo con trattamenti naturali e flebo … lei mi cercava ancora, si sdraiava accanto, stavamo insieme. Dopo qualche settimana, ha iniziato a mangiare di meno e quando mi vedeva, scappava. Aveva trovato il suo rifugio tra i rami di un albero in cortile. E quando la veterinaria mi suggerì di farla ricoverare per qualche giorno ho rifiutato. Sarebbe stato come distruggere quello che di bello si era creato tra di noi in questi anni. E allora le ho lasciato il suo spazio, senza forzare niente, io ero li per lei se e quando ne aveva bisogno. In questo viaggio mi ha accompagnato Elisa come animal communicator, mi ha rassicurato e mi ha confermato che la strada che stavo seguendo era in sintonia con quella di Chante Waste. Non posso dire che è stato facile, ma sicuramente molto più prezioso che ricoverarla o farle fare la puntura.
La porta di casa è sempre aperta, e quando è arrivato il suo momento è uscita, una notte. E al mio risveglio non l’ho più trovata. E neanche questo è stato facile. Ma è stato ascoltare la sua scelta. Chante Waste è entrata nella mia vita un’estate quando avevo un grande vuoto dentro di me, ed è stata un dono prezioso. E se né andata in estate lasciandomi un altro grande dono, quello di poterla accompagnare.

Per il momento mi sento di condividere questo a riguardo …
Se vuoi leggere qualcosa a proposito ci sono i libri di Stefano Cattinelli . Forse il primo da cui partire è Amici fino in fondo.